Città di ispirazione islamica, ma dalle influenze spagnole prima e francesi poi, Rabat è perfetta nel suo ruolo di capitale del Marocco perché incarna tutte le anime di questo stato così bello e contraddittorio, con atmosfere, monumenti e luoghi di grande respiro e dal fascino prettamente arabeggiante.
Fondata forse nel 1150 da parte di ‘Abd al-Mù’min, un califfo della dinastia berbera degli Almohadi (che dominò sull’Africa mediterranea e sulla Spagna meridionale all’incirca tra il 1147 e il 1269), Rabat sorge sulla costa atlantica del Marocco, in una posizione piuttosto favorevole con piccoli declivi e bagnata dal mare, che dunque le restituisce un clima non estremo come potrebbe invece trovarsi nella zona meridionale del Marocco, che corrisponde al deserto del Sahara.
Ricca di monumenti che richiamano la tradizione islamica, Rabat è sia antica che moderna nelle sue architetture più importanti. Piuttosto recente, in questo senso, è il Mausoleo che il popolo marocchino dedicò a Mohammed V, il Re sotto il quale il Marocco divenne indipendente rinunciando definitivamente al protettorato francese. Circondata da una ampia cinta muraria, Rabat è anche Città Patrimonio dell’Umanità UNESCO, che ne ha riconosciuto il ruolo di “capitale moderna e città storica”, all’insegna della condivisione di un patrimonio che ha numerosi musei e gallerie, un grande teatro cittadino (il Teatro Nazionale Mohammed V) e uno spazio artistico multifunzionale, l’Appartement 22, aperto nel 2002 per volontà di un critico d’arte ed esperto marocchino, Abdellah Karroum.
L’atmosfera più autentica di Rabat è però quella del suo quartiere tradizionale, la medina, che come abbiamo già accennato era circondata in epoca antica dalle mura, e che era accessibile da grandi porte monumentali, di cui una, Baber-Rouah, è ancora oggi visibile in tutta la sua imponenza. Una volta nella zona di Rabat entro le mura, vale sicuramente la pena visitare la Kasba degli Oudaïa, una grande struttura fortificata che gli Almoravidi, dinastia dell’XI-XII secolo, costruirono per difendere il primo nucleo della città e il territorio circostante dai berberi che qui razziavano zone e popolazioni in maniera indiscriminata. Questo capolavoro di architettura antica, accessibile attraverso un portale monumentale, comprende una ampia moschea, la Jami’ al-Atiq, e degli incredibili spazi panoramici che permettono di ammirare l’Oceano Atlantico e Salé, una città vicina a Rabat famosa perché in passato era abitata da dei corsari e barbari che vi avevano istituito una sorta di governo indipendente.
Imponente e molto bella da visitare è anche la Torre di Hassan, quanto resta dell’antica moschea di Yacoub al-Mansour distrutta durante il disastroso terremoto di Lisbona del 1755. Alta 44 metri e dalla pianta così ampia che in parte resistette al sisma, ancora oggi costituisce uno degli esempi dell’architettura islamica religiosa, poiché fu progettata come minareto, ovvero il luogo dal quale il muezzin chiama i fedeli musulmani alla preghiera rituale. Usciti dalla città, infine, merita una visita il sito archeologico di Chella, che dimostra la presenza di un insediamento di epoca romana, con la riscoperta del cardo e del decumano. Visitare Rabat, oltre ad essere un’esperienza non particolarmente complessa (vi si arriva comodamente dall’Italia con voli diretti, anche low-cost), è sicuramente interessante per scoprire il Marocco come uno dei paesi più stabili e interessanti della “fascia araba” che comprende Africa e Medio Oriente.
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